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Museo storico della Liberazione - Roma

Sala

Da notare l'installazione in legno a forma di triangolo con il vertice in basso che ingloba un visore e un apparecchio per poter visionare il film di montaggio “Gli ebrei a Roma, 1938-1944”. A sinistra, in una finestrina illuminata, vi è copia di una lettera autografa di Settimia Spizzichino, deportata bambina e unica donna ebrea romana sopravvissuta alla deportazione, inviata al padre dopo la sua liberazione dal campo di sterminio di Bergen Belsen il 15 aprile 1945. Le diverse fasi della persecuzione sono illustrate nei 5 pannelli sulla destra dell’installazione: dal numero degli ebrei, a Roma e in provincia, si continua con le copie delle schede del censimento riferite ai deportati e ai sopravvissuti. Seguono quotidiani del 1938 che annunciano o commentano la legislazione razziale. Ancora quadri di Georges de Canino e due documenti fondamentali: il primo è la copia del testo autografo di Mussolini della Dichiarazione della razza (1938); Il secondo sono le firme di Vittorio Emanuele III e Mussolini in calce al Regio Decreto legge 17 novembre 1938, n. 1728, Provvedimenti per la difesa della razza italiana. E ancora, pannelli che illustrano i riflessi delle leggi sulla vita quotidiana, testimonianze sulla deportazione, il foglio distribuito alle famiglie prima della razzia del 16 ottobre, alcuni esemplari di documenti falsi, un foglietto lanciato da un carro ferroviario, nel quale un deportato chiede di avvisare i familiari e diverse fotografie che testimoniano l'elenco degli ebrei destinati alle strage delle Fosse Ardeatine, il campo di transito di Fossoli-Carpi, l'arrivo ad Auschwitz e molte altre. Da notare le immagini della Liberazione di Roma, vissuta dagli ebrei: fra esse quella della bandiera della Brigata Ebraica che combatté nella guerra di Liberazione inquadrata nelle truppe inglesi.