4 giugno 1944
Nel tardo pomeriggio del 3 giugno 1944 le SS abbandonano l’edificio di via Tasso e ne lasciano il controllo a militari della Wehrmacht, non senza avere prima bruciato una cospicua parte della documentazione del carcere. Secondo la prassi delle SS di non lasciare tracce rivelatrici delle loro azioni, decidono di portare con sé i prigionieri.
Li caricano su automezzi diretti al nord; un primo camion con 14 prigionieri, tra cui il sindacalista Bruno Buozzi si fermò sulla via Cassia in prossimità della località “La Storta”, i prigionieri furono fatti scendere e vennero trucidati con un colpo alla testa. Un secondo camion, su cui sono saliti la staffetta partigiana Jole Mancini, il comandante delle Brigate Matteotti Giuseppe Gracceva il tenente Arrigo Paladini, il grafico Sergio Ruffolo, il carabiniere Angelo Ioppi, per un guasto non parte e i prigionieri sono fatti rientrare in cella
I soldati tedeschi, allora, fuggono con un terzo camion lasciando nelle celle i prigionieri che la mattina seguente, il 4 giugno, sono liberati dalla popolazione che, senza più le SS a guardia dell’edificio, sfonda il portone.