Battaglia di Montelungo
Con l’armistizio i militari furono abbandonati dagli alti comandi, quindi abbandonarono le caserme e si trovarono di fronte alla necessità di dover decidere individualmente il proprio destino. Quelli che riuscirono a non farsi catturare dai tedeschi, entrarono nelle fila della Resistenza, nel Fronte Militare clandestino o in formazioni politiche costituitesi all’indomani della caduta di Mussolini e che subito dopo l’8 settembre, insieme, avevano dato vita al Comitato di Liberazione Nazionale (CLN). Altri passando le linee a Sud, si unirono ai militari italiani di stanza nell’Italia già liberata e permisero la costituzione del Corpo italiano di Liberazione. Vincendo le iniziali diffidenze degli Alleati, questo corpo combatté nella battaglia di Montelungo nei pressi di Cassino, guadagnandosi la stima del generale statunitense Clark. A Montelungo per la prima volta una unità italiana combatté come cobelligerante a fianco degli Alleati, pagando un alto prezzo in termini di vite umane, ma conquistandosi la credibilità di fronte al nuovo alleato.